La maggior parte dei cittadini con disabilità intellettiva non sa di poter esprimere il proprio parere con il voto
La legislazione italiana prevede alcune modalità specifiche di voto per persone in condizione di disabilità. C’è, ad esempio, la possibilità di votare da casa, per coloro i quali siano dipendenti da apparecchiature elettomedicali salvavita o intrasportabili. Per chi sia ricoverato in strutture residenziali, la legge invece prevede la possibilità di seggi speciali in loco, mentre per chi abbia gravi disabilità di tipo motorio agli arti superiori, o sensoriali, si parla di voto assistito, con una persona che può entrare nella cabina e aiutare l’elettore nell’espressione del voto.
Quello che si sa meno è che le persone con disabilità intellettiva (che in Europa rappresenta lo 0,1% della popolazione, contando circa 1 milione di persone), possono votare come tutte le altre. Le famiglie stesse molto spesso non sono al corrente di questo diritto.
Da queste considerazioni nasce la campagna di sensibilizzazione sul tema del diritto di voto alle persone con disabilità intellettiva promossa da AIPD e la ASL Roma E.
“La maggioranza delle persone con disabilità intellettiva – ha spiegato Anna Contardi, coordinatrice nazionale AIPD - non esercita il proprio diritto di voto per mancanza di informazione, consapevolezza ed educazione al voto delle stesse persone con disabilità intellettiva, scarsa consapevolezza dei loro familiari, amici e operatori di riferimento dei loro stessi diritti di capacità. Mancano inoltre – ha concluso – interventi per facilitare l’esercizio del diritto di voto da parte delle pubbliche istituzioni”.
LEGGI L'ARTICOLO COMPETO: http://www.disabili.com/aiuto/articoli-qaiutoq/27677-le-persone-con-disabilita-intellettiva-possono-votare
INFO SU COME VOTARE: http://www.disabili.com/legge-e-fisco/speciali-legge-a-fisco/elezioni-politiche-2013-voto-disabili
FONTE: www.disabili.com
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