lunedì 23 gennaio 2012

SCUOLA I DISABILI RESTANO AL PALO E PROFUMO FA RIPARTIRE L’OSSERVATORIO DISABILI FERMO DA TRE ANNI



Sono ancora piu’ di un quarto le scuole primarie e secondarie di primo grado che non hanno postazioni informatiche adattate all’inclusione scolastica.

E’ quanto riposta l’Istat nella sua indagine sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilita’ nelle scuole per l’anno scolastico 2010/11. Secondo l’Istat, la percentuale di scuole sprovviste e’ maggiore al Sud con il 29,5% di scuole primarie e il 22,0% di scuole secondarie che non hanno questo tipo di postazioni, mentre la percentuale piu’ bassa si riscontra al Centro con il 26,5% di scuole primarie e il 17,2% di scuole secondarie.



Sono le scuole primarie dell’Emilia-Romagna e della Provincia autonoma di Trento ad essere le piu’ dotate di postazioni informatiche adattate. Le scuole meno dotate, per entrambi gli ordini scolastici, invece sono in Valle d’Aosta.

Molto elevata su tutto il territorio nazionale (circa un terzo) la percentuale di scuole nelle quali nessun insegnante di sostegno ha frequentato corsi specifici in materia di tecnologie educative per gli alunni con disabilita’.

Sono la Campania, la Valle d’Aosta e la Calabria a presentare la percentuale maggiore di scuole primarie nelle quali nessun insegnante di sostegno utilizza la tecnologia. Le ultime due hanno anche il numero piu’ alto di scuole nelle quali nessun insegnante di sostegno utilizza la tecnologia per la scuola secondaria di primo grado.

Aumenta, infine, il numero di scuole primarie e secondarie di primo grado che hanno ridotto il numero di barriere architettoniche. Secondo l’Istat, e’ il Mezzogiorno ad avere la percentuale piu’ bassa di scuole che hanno scale a norma (76,0% di scuole primarie e l’86,2% di scuole secondarie) e servizi igienici a norma (66,4% di scuole primarie e il 74,3% di scuole secondarie di primo grado). Al Nord, invece, la percentuale piu’ elevata di scale a norma (86,0% di scuole primarie e 91,9% di scuole secondarie) e di servizi igienici a norma (83,8% di scuole primarie e 88,2% di scuole secondarie). Per quanto riguarda le scuole primarie e’ il Trentino-Alto Adige ad avere la percentuale maggiore di scuole con le caratteristiche architettoniche a norma (94,7% di scuole con scale a norma, il 78,8% di scuole con percorsi interni accessibili e il 72,0% di scuole con percorsi esterni accessibili), mentre i valori piu’ bassi si trovano in Calabria (con il 51,0% di scuole con servizi igienici a norma, il 55,8% di scuole con percorsi interni accessibili e il 47,6% di scuole con percorsi esterni accessibili). Promossa a pieni voti per le scuole secondarie la Valle d’Aosta: nella regione il 100,0% delle scuole ha le scale e servizi igienici a norma, mentre la regione meno virtuosa e’ l’Umbria con il 57,8% di scuole con percorsi interni accessibili.

Quasi la meta’ degli alunni con disabilita’ non partecipa alle attivita’ extrascolastiche organizzate dalla scuola. E’ quanto riporta l’Istat nella sua nota sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilita’ nelle scuole primarie e secondarie di I grado, statali e non statali, nell’anno scolastico 2010/11. Secondo l’istituto di statistica, nelle regioni del Mezzogiorno si osserva una minore partecipazione rispetto alle altre due ripartizioni geografiche: nella scuola primaria: solo il 44,9% degli alunni con disabilita’ partecipa ad attivita’ extrascolastiche, mentre nella scuola secondaria di primo grado e’ il 45,5% degli studenti con disabilita’ che prende parte a questo tipo di attivita’. Ancora piu’ difficile, inoltre, la partecipazione ai campi scuola: riguarda solo il 16% degli alunni con disabilita’. In questo caso le differenze territoriali sono molto evidenti: nelle regioni del Centro si registra la percentuale piu’ alta di alunni che partecipano ai campi scuola (26,2% nella scuola primaria e 36,2% nella scuola secondaria), mentre nel Mezzogiorno si riscontra la percentuale piu’ bassa (6,9% nella scuola primaria e 6,2% nella scuola secondaria di primo grado).

Nel complesso, l’Istat valuta come gli alunni con disabilita’ passino la maggior parte del tempo in classe, in media 25,8 ore settimanali per la scuola primaria e 23,1 per quella secondaria, e svolgono attivita’ didattica al di fuori della classe solo per un numero residuale di ore, in media 3,7 ore settimanali nella scuola primaria e 4,1 nella scuola secondaria di primo grado. Ore che salgono a oltre 5 nelle scuole del Nord, mentre scendono nel Mezzogiorno a poco piu’ di 2 ore nelle scuole primarie e meno di 3 nelle secondarie. Nel caso di mancanza totale di autonomia, invece, secondo i dati Istat c’e’ una diminuzione delle ore di didattica passate in classe ed il conseguente aumento di ore nelle quali l’alunno svolge attivita’ didattica al di fuori della classe. Sono gli alunni del Nord non autonomi in tutte e tre le attivita’ indagate quelli che svolgono attivita’ didattica al di fuori della classe per un numero maggiore di ore: 10,6 ore nella scuola primaria e 14,3 ore nella scuola secondaria di primo grado. Al contrario, sono gli alunni del Mezzogiorno a svolgere attivita’ didattica fuori dalla classe per un numero minore di ore: 4,0 ore nella scuola primaria e 7,2 ore nella scuola secondaria di primo grado.

IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE FA RIPARTIRE OSSERVATORIO DISABILI ERA FERMO DA TRE ANNI, PROFUMO LO RIAPRE.

Formazione iniziale e in servizio dei docenti curriculari, per gli insegnanti di sostegno e per i soprannumerari: sono questi i temi principali di cui si e’ occupera’ l’Osservatorio permanente per l’integrazione degli alunni con disabilita’, che dopo tre anni di inattivita’ e’ stato ufficialmente riaperto dal ministro dell’Istruzione, universita’ e ricerca Francesco Profumo. Al tavolo nella prima riunione di questa settimana erano seduti i rappresentanti delle principali associazioni delle federazioni Fish e Fand, insieme ai direttori generali del Miur, ai rappresentanti del Forum delle famiglie e del Forum degli studenti e ad alcuni docenti delle scuole dei vari ordini e gradi. Insegnanti di sostegno precari e qualita’ dell’integrazione.

“Oggi circa un terzo degli insegnanti di sostegno non sono di ruolo- riferisce Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish- questo significa che cambiano ogni anno, con grande disagio per gli alunni disabili, specie quelli con disabilita’ intellettiva.

La nostra proposta, che ci e’ stato assicurato sara’ presa in considerazione, e’ che questi insegnanti siano immessi in ruolo”.

Capitolo formazione dei docenti: “Su questo, che e’ uno dei temi fondamentali dell’Osservatorio, ci e’ stato assicurato- riferisce Nocera – che uscira’ a giorni il regolamento applicativo del decreto sulla formazione iniziale dei docenti curriculari, che prevede 30 crediti formativi universitari per i futuri insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria e solo 6 crediti per quelli della secondaria”. Per quanto riguarda la formazione in servizio, “abbiamo chiesto un incontro urgente tra ministero e sindacati, con una delegazione delle federazioni, per ribadire l’obbligatorieta’ dell’aggiornamento in servizio dei docenti curricolari”. Rispetto al sovraffollamento delle classi, su cui massima e’ l’attenzione delle associazioni, “ci sono stati promessi tutti i dati e le statistiche per il prossimo incontro di fine febbraio”. Per quanto riguarda la formazione degli insegnanti di sostegno, “stiamo attendendo il regolamento che renda operante il decreto 249 del 2010- spiega Nocera- che prevede tra l’altro un nuovo corso di specializzazione, con 60 crediti seguiti da un tirocinio formativo attivo”. Rispetto al recente dibattito sulla riconversione dei docenti di ruolo soprannumerari, “abbiamo intanto ottenuto la revoca del bando destinato a reclutare tutor cui affidare questi corsi- riferisce Nocera- Il corso ci sara’, perche’ e’ evidente che il ministero intende utilizzare i soprannumerari per il sostegno. Abbiamo pero’ chiesto che i requisiti professionali dei tutor siano piu’ stringenti e comprendano laurea e specializzazione”.

Fonte: Dire

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